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Creatività,  Progetti

10 cose che ho imparato in un anno di Distrazioni

Essendo passato un anno dalla nascita di Distrazioni, ho pensato di celebrare quello che di buono ho imparato nel corso degli ultimi 12 mesi. La lista che segue sarà una passeggiata dietro le quinte della newsletter. Come al solito ho scritto spinta da una mia esigenza, ma la speranza è sempre quella che ci troviate qualcosa d’interessante anche voi. Che dire, iniziamo!

1. A volte cerchi le cose, altre volte ti capitano, l’importante è essere pronti a rubare. Le due modalità sono complementari: da una parte c’è la ricerca attiva di potenziali Distrazioni (come andare a un evento, in libreria, o guardare un film che ho in lista), dall’altra ci sono input che arrivano passivamente (attraverso i social, le pagine che seguo, le newsletter a cui sono iscritta – maggiore è il numero e più sono diverse le fonti, meglio è). Il punto fermo è sviluppare un’attitudine a rubare tutto ciò che potrebbe tornare utile. In pratica, quando fruisco un contenuto, mi chiedo sempre se potrebbe diventare uno dei 10 punti di Distrazioni. Se la risposta è sì, rubo. (Non credo serva specificarlo, ma con “rubare” intendo linkare direttamente al contenuto e a chi l’ha creato).

2. Nel dubbio, archivia tutto. Me lo ripeto costantemente, ed è un punto che deriva direttamente dal primo. Se qualcosa attira la mia attenzione, la salvo – sulle Note del telefono, Google Doc, Instagram o Pinterest. Tutto contribuisce ad alimentare il bacino di Distrazioni a cui attingo nel momento in cui devo compilare la lista della settimana.

3. Una lista di 10 punti è un limite e un traguardo. Avere un perimetro ben delimitato è rassicurante: non devo chiedermi ogni volta se avrò fatto troppo o troppo poco, devo “solo” arrivare a 10 Distrazioni. Nella pratica tengo un Google Doc con la data del martedì di pubblicazione e una lista di 10 punti vuoti. Ciascun punto inizia con delle parentesi quadre in cui inserisco la categoria del contenuto (film, libro, IG account, evento ecc.), a seguire il link. Avere le categorie in bella vista mi aiuta a mantenere variegato ogni numero. Per dare una prima struttura alla newsletter apro quindi i miei archivi e decido con cosa riempire la lista.

4. Scrivi solo di ciò che ti piace davvero. Questo è alla base del progetto di Distrazioni (una newsletter settimanale nata con lo stesso spirito di quando, tra amici, si condividono i link delle cose). Ciò significa che in alcune settimane, per arrivare a 10 punti, sono stati setacciati molti più contenuti, ma mi permette anche di essere a mio agio perché mi esprimo solo su cose di cui sono genuinamente entusiasta, per cui continuo ad affidarmi a questa linea guida.

5. Mai fermarsi al primo link. A volte quello che mi sembra essere il contenuto è solo il punto di partenza per un’altra scoperta. Succede con i video su YouTube come con i libri o i film, si tratta solo di avere pazienza e continuare a tenere gli occhi aperti.

6. Prima di condividere, finisci di divertirti. Una volta ero molto coinvolta da un libro e ho deciso di scriverne nella newsletter prima di finirlo. Errore! Dopo averlo fatto è stato molto difficile riprendere la lettura con lo stesso piacere. Ho capito che, almeno nel mio caso, scrivere mi aiuta a capire cosa penso, ma in qualche modo sancisce anche una conclusione. Meglio dunque godermi le cose che mi piacciono e solo in un secondo momento, eventualmente, condividerle.

7. L’ordine cambia. Se i contenuti sono importanti, subito dopo viene l’ordine in cui sono presentati nella lista. Sono ossessionata dall’architettura interna della newsletter, dalle relazioni che possono nascere tra le varie Distrazioni, quindi in genere provo a cercare una forma che sia equilibrata. I parametri possono essere il tipo di contenuto (libri, podcast, eventi ecc), l’argomento, il mood (leggero, pesante, riflessivo ecc), o anche, banalmente, la lunghezza dei punti.

8. Ogni rilettura conta. Non sopporto trovare refusi in quello che leggo, tantomeno ricevere newsletter con errori alla seconda riga. Dico io: ma non hai avuto modo di buttare l’occhio neanche sull’incipit? Soprattutto perché la maggior parte di quelle a cui sono iscritta, sono scritte da autori e giornalisti. Vi chiedo per favore, vi prego: fatemi notare quando sbaglio. Arrivo a rileggere Distrazioni anche una decina di volte prima di pubblicare. Punto per punto, poi tutta la lista, poi rileggo cliccando sui link per verificare che funzionino e la mattina prima che parta l’invio automatico non riesco a evitare di scorrerla ancora. E comunque non mi sembra abbastanza. Non c’è volta che non intervenga asciugando, riscrivendo, correggendo, per cui ho capito che rileggere è importante quanto scrivere, forse di più.

9. Ci vuole tempo. Sono la prima a non tenerne conto, ma è un retaggio di come ho sempre considerato le attività extra della mia vita adulta: extra, appunto. Solo che Distrazioni necessita di cura e ben più di qualche ora di lavoro. Portare avanti questo progetto laterale significa fare delle scelte (e riuscire a comunicarle). Anche se non ce n’è motivo, io continuo a sentirmi in colpa per il tempo che sottraggo ad altro, ma cerco di combattere questa sensazione mettendomi all’opera. Di solito il tempo che passo a preoccuparmi della legittimità o meno di dedicarmi alla newsletter è molto superiore a quello che mi serve per scriverla.

10. Anche se credi di non farcela, prova lo stesso. Arrivo a certi lunedì in cui lo dico ad alta voce: ok, domani non esce niente, è impossibile (no, non sono il tipo di persona che lo afferma con calma, vengo attanagliata dal panico). Ho preso comunque l’abitudine di respirare, sedermi e costringermi a provarci lo stesso. Il 100% delle volte ha funzionato e non ho mai saltato una pubblicazione in modo imprevisto. A onor del vero io continuo comunque a essere incredula e quando ricapita uno di quei lunedì torno a pensare: ecco, stavolta mi tocca saltare. Quindi, pur essendo in questa lista, non è che l’abbia proprio imparato.

La lista per il momento è conclusa, ma Distrazioni è più viva che mai. Per iscriversi basta aggiungere la propria mail nel box dedicato nella colonna a destra (da desktop) o in fondo alla pagina (da smartphone).

Grazie di essere arrivati fino a qui,
a presto.

Veronica