10 Ottobre 2024
Il recap delle mie letture preferite. Enjoy!

L’anno sta finendo e, come da tradizione, sono qui per le mie letture preferite del 2023. Novità: la lista sarà divisa nelle 3 macrocategorie di libri (romanzi, saggi, “guide”), graphic novel e albi illustrati. Se abbiamo qualche titolo in comune mi piacerebbe sentire la vostra! Bene, iniziamo.

Avere tutto
Marco Missiroli

“Cosa faresti con un milione di euro in più e vent’anni di meno?” Una domanda fatta per giocare, che nel libro scandisce diversi momenti di una storia raccontata con la stessa apparente leggerezza. Il racconto si srotola mosso dai dettagli: Nando che cucina piccione di Trarivi e peperoni arrosto per il pranzo del compleanno, le dita appena sudate di Sandro prima di rischiare tutto, il movimento dei piedi nello shag, un toscanello trovato nella giacca, il sasso da scolpire a tartaruga. Va avanti e indietro, mette insieme i pezzi, questa storia senza morale ma pulsante d’amore familiare e fraterno che mi ha fatto pensare ai colori tenui del tramonto dopo una giornata grigia.


Non vi lascerò orfani
Daria Bignardi

La storia della famiglia di Daria Bignardi, che si dipana dal fondamentale evento della scomparsa della madre. Lo sguardo lucido, il ricordo malinconico, il racconto di certe passate ossessioni e difficoltà sembrano filtrate da una nuova indulgenza in grado di accogliere limiti e fragilità di una donna inevitabilmente vicina e, forse come ogni madre, distante. Un libro che ho fruito in versione audio, letto dalla voce ormai – per me – insostituibile della stessa autrice.



L’arte di legare le persone
Paolo Milone

Una prosa in versi, una vaga ironia amara, l’ingresso nel ventre di Genova, un’umanità silenziosa che grida solo quando arriva nel Reparto 77, quello in cui lo psichiatra (e autore del libro) Paolo Milone ha lavorato per 40 anni. Mi ha fatto pensare all’Antologia di Spoon River, con le storie di quelli che chiamiamo matti al posto dei defunti, e alle canzoni di De André, che di quelle strade genovesi ha raccontato gli stessi margini. L’atroce è dolce in queste pagine, e rende comprensibile l’amore per un lavoro che sembra impossibile.


L’animale che mi porto dentro
Francesco Piccolo

Non mi è piaciuto quello che ho trovato nelle pagine di questo libro, perché con certi stereotipi ci cresci ma in fondo punti all’eccezione; perché se pensi alle tue esperienze ti accorgi che il maschio in gruppo è ben diverso dal maschio individuo, ma forse non ne indaghi così a fondo le ragioni; perché qui è Francesco Piccolo che scrive, e non vuoi mica credere che possa essere portavoce di tutti. A metà tra un romanzo autobiografico e un trattato, è un libro difficile da scrollarsi di dosso, perché ha a che fare con la nostra quotidianità e ciò di cui è composta. 


Problemi
Jonathan Zenti

12 capitoli, ciascuno dedicato a un problema raccontato passando per l’esperienza – e la sensibilità culturale – dell’autore (i miei preferiti: Problemi con l’attivismo, Problemi con le domande, Problemi con la terapia, Problemi con il corpo)Se qualcuno non l’avesse ancora fatto, l’accesso più comodo al mondo di Zenti è attraverso il podcast da cui tutto è nato.


Lessico famigliare
Natalia Ginzburg

In questo pilastro della letteratura del Novecento, la Storia s’intreccia alle storie di Peppino e Lidia Levi, ebrei antifascisti, e dei loro cinque figli. Fa tenerezza vivere i grandi avvenimenti attraverso i modi di dire, le parole della microsocietà famigliare; fa sorridere scoprire l’intimità del vocabolario domestico di qualcuno che aveva per amico Cesare Pavese e Adriano Olivetti. È come entrare dalla porta di servizio di una villa che hai sempre guardato da lontano perché tanto ormai sei di casa, invitata a una cena piena di vita. Nota: ho ascoltato questo libro letto dalla voce di Margherita Buy, che me l’ha fatto apprezzare ancora più a fondo.


La cronologia dell’acqua
Lidia Yuknavitch

Più che leggere, direi che sono stata investita. Un libro-treno, che ha allo stesso tempo la capacità di schiacciarti o, se riesci a salirci sopra, farti sentire al sicuro come in nessun altro posto. Per certi versi (violenza, famiglia, dolore, radici che vorresti recidere ma in qualche modo anche conservare diversamente) mi ha ricordato Il caos da cui veniamo, “solo” che in questo caso si tratta di un’autobiografia. È un libro estremo, pulsante di vita e di morte su cui forse, come ha commentato Palahniuk, non potremo far altro che tornare per il resto della nostra esistenza.


L’amica geniale, Storia del nuovo cognome, Storia di chi fugge e di chi resta
Elena Ferrante

Mi manca ancora l’ultimo dei quattro volumi dell’imponente storia di formazione della Ferrante, ma sono qui per scrivere del mio apprezzamento per i primi tre, che ho incessantemente ascoltato letti dalla voce di Anna Bonaiuto. Le due protagoniste, Elena (Lenù) Greco e Raffaella (Lina) Cerullo, ci conducono nella fitta trama delle loro esistenze che si muovono su una mappa tutta italiana. Il ruolo della donna, sempre centrale, viene esplorato in tutte le sue sfaccettature: la donna vittima ma anche violenta, la donna tiranna, studiosa, attivista, lavoratrice, ambiziosa, madre, sempre figlia, la donna legata al proprio rione di appartenenza, la sua emancipazione. E con la donna, la letteratura rappresenta motore e speranza. Una storia estremamente coinvolgente ma anche molto dolorosa, che ormai non aspetto altro che poter concludere.


Sei vecchio
Vincenzo Marino

L’autore della newsletter zio ha prodotto queste pagine utilissime per me che nel titolo mi ci riconosco e che con la Gen Z e i suoi strumenti mi trovo a lavorare ogni giorno. È straniante trovarsi a sottolineare parole su carta che raccontano una storia iper contemporanea, i cui riferimenti sono rintracciabili su TikTok. Ma l’ho trovato un mezzo perfetto per assimilare con più calma, e quindi lucidità, tanto di ciò che influenza i nostri comportamenti e schemi di pensiero, il modo in cui si può formare un’opinione e quello in cui ci troviamo a investire il nostro tempo. Non è il libro in sé, ma le parentesi che mi ha spalancato nella testa a farmelo consigliare a chiunque senta la necessità di capire un po’ meglio il contesto in cui siamo immersi.


V13
Emmanuel Carrère

V13 è il processo ai compli­ci e all’unico sopravvissuto fra gli autori de­gli attentati terroristici avvenuti a Parigi venerdì 13 novembre 2015. Carrère, per quasi dieci mesi, ha preso appunti da una scomoda panchina nel palazzo dell’Île de la Cité per documentare le udienze, che settimanalmente sono state pubblicate nei principali quotidiani europei. Il libro è la raccolta, rielaborata ed espansa, di quegli articoli. I racconti delle vittime, quelli degli imputati e per finire le parole della Corte: tre grandi capitoli dove l’indicibile è scritto in nero su bianco. Orrore, morte, un dolore lungo anni, sono affrontati da Carrère con la sua capacità di essere umano e cogliere quell’umanità che, a tratti, sfocia incredibilmente nell’ironia di certe situazioni.

Un giorno dopo l’altro, ascolteremo esperienze estreme di morte e di vita, e penso che, fra il momento in cui entreremo in quell’aula di tribunale e quello in cui ne usciremo, qualcosa in noi tutti sarà cambiato.

Ed è anche ciò che succede a chi, semplicemente, legge.


Lasciarsi cadere
Lidia Yuknavitch

Ci sono una manciata di personaggi, nessuno chiamato per nome, ciascuno identificato attraverso il suo ruolo: la scrittrice, la poetessa, la performer, il regista, lo sceneggiatore, la bambina, la vedova. Ci sono due mondi che si scontrano, l’Est Europa e gli Stati Uniti. C’è la vita che entra nella morte e viceversa, ci sono la madre scrittrice e la bambina orfana, la violenza degli uomini e delle donne, l’arte che sembra ancora la sola e unica via di salvezza. Non mi è mai capitato di provare emozioni così contrastanti praticamente in contemporanea: amare profondamente alcune righe, rigettarne altre. Ogni pagina è stata sorprendente, eppure i temi mi hanno fatto pensare eccoci di nuovo qui. Il tessuto di parallelismi e cambiamenti fluidi del punto di vista mi hanno portato a scorrere più volte avanti e indietro in una sorta di gioco impietoso. Non ho potuto fare a meno di chiedermi spesso quanta parte fosse finzione letteraria, quanta verità terribile. Di certo è stata forte la sensazione di avere sotto gli occhi una scrittura rara, sempre ispirata.


Vincoli. Alle origini di Holt
Kent Haruf

Io non so che tipo di consolazione mi forniscano le parole asciutte dell’autore, le vicende dure, il contesto della provincia, ma finisco sempre per aggrapparmici come a un punto fermo. È stato bello sedersi su un dondolo immaginario e osservare le vite dei pochi abitanti di Holt, l’altrettanto immaginaria cittadina rurale del Colorado in cui è ambientata tutta la produzione dell’autore. È stato doloroso, Vincoli, forse il più doloroso. Per questo sono contenta che fosse l’ultimo libro che mi mancava di Haruf, mi ha già fatto venire voglia di rileggere tutto il resto.


New York. Metro per metro.
Pietro Armenti

Una guida furba all’esplorazione della Grande Mela attraverso le fermate della metropolitana. Un volume semplice e scorrevole per fare un viaggio tra gli aneddoti dei luoghi più celebri della città. A differenza di una guida standard è scritta in prima persona da Piero Armenti, italiano che per tanti anni ha vissuto a New York e lì ha fondato un tour operator. Cosa che non la trasforma in un romanzo, ma ha un tono di voce un po’ più caldo rispetto a una Lonley Planet.


Saga Blackwater
Michael McDowell

Nei 6 volumi della saga Blackwater seguiamo le vicende della famiglia Caskey nella piccola città di Perdido, che prende il suo nome dal fiume che la percorre. Elemento naturale cardine del racconto, dimora di creature impensabili. Devo dire di essere rimasta entusiasta della metà dei libri che compongono la saga, ma la scrittura semplice ha reso sempre scorrevole la lettura. Mi è dispiaciuto solo non entrare un po’ più in profondità nella psicologia dei personaggi, è come se per tutto il tempo, invece di avere la possibilità di entrare nella storia, il lettore fosse tenuto a debita distanza.


Una stanza tutta per sé
Virginia Woolf

Virgina Woolf, come da celeberrima citazione, sostiene in queste pagine che una donna, se vuole scrivere romanzi, deve avere denaro e una stanza tutta per sé. Lo fa attraverso la storia fittizia di una scrittrice, fonti storiche e letterarie, e il suo punto di vista rivoluzionario. Un excursus amaro sulla condizione femminile, ma pieno allo stesso tempo di speranza, bellezza e passione. L’unica domanda che continua ad assillarmi è come sia possibile che l’abbia letto per la prima volta solo quest’anno.


La meravigliosa storia di Henry Sugar e altri racconti
Roald Dahl

Stupenda raccolta di racconti di un autore che fin da piccola mi ha fatto sognare. La sua leggerezza, la precisione e l’ironia mi han fatta più volte pensare a quanto spesso si tenda a sottovalutare la letteratura (cosiddetta) per l’infanzia. Extra punti per la storia di come Roald Dahl sia diventato scrittore.


Immemòriam. I cimiteri e le storie che li abitano.
Giulia Depentor

La “guida cimiteriale” di Giulia Depentor non ha solo un grande valore come lavoro di ricerca e documentazione, ma contiene anche un’incredibile energia: è impossibile non percepire la passione, la dedizione, l’infaticabile voglia di scoprire e raccontare dell’autrice. È come se Giulia fosse mossa dalla sicurezza assoluta che in ogni posto c’è qualcosa di speciale che merita di essere conosciuto. Ecco, io questo libro me lo terrò vicino come memento mori – con tutta l’ironia che deriva dal suo contenuto cimiteriale – per ricordarmi che entusiasmo e passione sono due àncore quanto mai vitali.



Passiamo alle graphic novel.

Sakuran
Moyoco Anno

In questo manga storicamente accurato (cito la libraia), un lungo flashback racconta la triste e violenta vita di una bambina venduta a una casa di piacere e cresciuta fino a raggiungere il rango più elevato tra le cortigiane, diventando Oiran. Un dramma che regala uno sguardo vivido su una realtà che sarebbe stato meglio appartenesse solo alla finzione letteraria.


Scusa, Grazie, Prego
Kalina Muhova

Se in Scusa e Grazie l’autrice rappresenta una lunga serie di situazioni di scuse e ringraziamenti, Prego è la raccolta dei “grazie” e degli “scusa” di altre persone, illustrati da Kalina con la sua matita e grande empatia.
A quanto pare esistono decine e decine di modi per esprimere gli stessi sentimenti.


Caravaggio
Ernesto Anderle

Caravaggio è uno di quegli artisti passati alla storia tanto per il suo lavoro quanto per la sua esistenza dannata. In questa sua graphic novel le due realtà si fondono in una serie di illustrazioni da lasciare senza fiato. Un’opera bellissima di un racconto avvincente, che per me ha avuto il solo difetto di durare troppo poco.


La taverna di mezzanotte
Yaro Abe

Continua la mia lettura di questa graphic novel in 6 volumi che ormai annovero tra i miei libri-comfort. Una taverna di Tokyo aperta solo da mezzanotte alle cinque del mattino ospita la più variegata clientela, e il momento di un pasto caldo diventa occasione per conoscere qualcosa delle vite di questi particolari avventori. Il ritmo dà esattamente la sensazione di trovarsi al di là del bancone, come il proprietario che, tra un piatto e l’altro, si gode i racconti di chi apprezza il suo cibo.


Animation Art Book
Zerocalcare

Non è esattamente una graphic novel, ma data la natura dell’autore mi è sembrato sensato inserire il libro in questa sezione dell’elenco. Stiamo parlando del libro-dietro-le-quinte delle due serie animate di Zerocalcare per Netflix. Pagina dopo pagina e dalla rappresentazione dello studio di ogni dettaglio emergono il lavoro esorbitante e la stessa quantità di dedizione al progetto. Una bella chicca per appassionati e professionisti in campo creativo.


Per finire, una sezione dedicata agli albi illustrati che sto scoprendo praticamente solo grazie alle mie esperte amiche. (Grazie amiche).

Vacaciones
Blexbolex

Avete presente la cattiveria dei bambini? Forse non si può giustificare, ma non si può nemmeno condannare come per gli adulti. E l’atto di subire, il soffrire senza capire dei “cuccioli”? Perché la controparte della nipotina protagonista è un cucciolo di elefante, arrivato per trascorrere le vacanze con lei e il nonno. E il pentimento? Forse un bambino non lo definirebbe tale, ma nel libro è pur sempre motivo di un lieto fine. È un linguaggio incomprensibile a volte, quello dei piccoli, ma con che forza riesce a prenderti lo stomaco. E trovo sorprendente come emozioni così forti possano essere raccontate senza una singola parola.


Una stanza tutta mia
Guendalina Passeri

La protagonista di questo bellissimo albo ha una stanza in cui nessuno può entrare senza il suo permesso e, pagina dopo pagina, si trasforma in base alle giornate e al suo umore. Le illustrazioni sono da guardare e riguardare perché i dettagli giocano tra loro, aprono finestre.

Una festa indimenticabile
Noemi Vola

Un bruco annoiato decide di dare una festa ma si trova a constatare che nessuno degli invitati vuole partecipare. Prima preso dallo sconforto, opta per trovare altri “amici”, che in fondo si riveleranno di ottima compagnia. Non voglio spoilerare niente, ma continuo ad essere tormentata dalla dolcezza delle illustrazioni e la tristezza latente del contenuto. Stupendo.


Nello spazio di uno sguardo
Tom Haugomat

Questo albo racconta la vita di Rodney da quando apre gli occhi sul mondo a quando li chiude bruscamente. Nella sua vita ci sono i genitori, un trasloco, una fidanzata, un figlio, una nipotina, il tutto intercuttato (sì, proprio come un film) dai grandi eventi storici americani. Una vita come tante, forse, e quindi unica come ogni altra. Una storia piena di dolore e bellezza, dove sono le immagini a narrare, il tratto e i colori. Pagine con una scena al centro, silenziosa e potente, mentre brevissime didascalie fanno da àncora per lo spazio e il tempo. 


The High Street
Alice Melvin

Un delizioso albo illustrato in cui la protagonista ha una lista di compere da fare e, pagina dopo pagina, si reca nei vari negozi per riempire il suo cestino. Il racconto in rima ha un ritmo che mi ha fatto tornare a vedere il mondo con lo sguardo pieno di stupore di una bambina di 10 anni. Amazing.


Ebbene, siamo giunti alla fine di questa lunga lista. Spero ci abbiate trovato qualcosa d’interessante o d’ispirazione. Noi ci sentiamo nell’anno nuovo con le Distrazioni del martedì.
Nel frattempo vi auguro una splendida fine di 2023.